Turismo in Campania, l’Assessore Sommese eviti sprechi!
Parlare di promozione turistica in Campania da alcuni anni a questa parte appare un esercizio retorico. All’indomani dei danni devastanti prodotti dall’emergenza rifiuti che, per certi versi inspiegabilmente, compare e scompare sugli scenari campani, la Regione del Presidente Stefano Caldoro ha dovuto fare i conti con i disastri della gestione bassoliniana che hanno messo in ginocchio la credibilità dell’istituzione per le politiche di spesa attuate e per le tante opportunità perdute per rilanciare l’immagine di questa terra dove le responsabilità del malgoverno sono da condividersi a metà tra classe politica e crimine organizzato, spesso collusi e conniventi. Il passaggio di testimone dal centro-sinistra al centro-destra di Caldoro non si è tradotto in una sensibile novità, ma soprattutto in campo turistico la gestione del comparto, cioè della prima attività produttiva regionale, è stata “appaltata” a un UDC che è stato del tutto incapace di mettere in campo un progetto di politica per il turismo che fosse frutto di una visione coerente e lungimirante. L’ex assessore Giuseppe De Mita e affini hanno dimostrato tutti i propri limiti nel governare un settore strategico per la crescita e per la competitività nazionale e internazionale della Campania! Tant’è che all’atto di insediamento di Pasquale Sommese (anch’egli UdC), questi ha espresso un giudizio molto severo sulla trascorsa gestione del collega evidenziando, tra l’altro, che mai la Campania aveva affidato le sorti di un settore tanto importante e un’espressione politica che non fosse napoletana e pertanto più addentro ai temi del comparto turistico. Una critica netta cui ha fatto seguito il varo, molto frettoloso, dei distretti turistici sulla base delle indicazioni provenienti dai territori, con tutti i limiti e i pregiudizi connessi e che ancora una volta impediscono all’industria turistica ed a quella artisitico-culturale di compiere un vero salto di qualità. Sommese ha poi revocato la delibera quadro del suo predecessore inerenti i finanziamenti per i cosiddetti “grandi eventi” ripresentandola secondo la “propria visione” e su un periodo che va dal 2013 al 2015 utilizzando prevalentemente i fondi POR sulla base delle istanze presentate dai Comuni. Per il momento sorvoliamo sulle miriadi di attività minori con relativi finanziamenti su cui l’assessorato regionale costruisce una peculiaire offerta turistica territoriale. Spulciando tra le proposte che i Comuni hanno presentato alla Regione balza agli occhi il caso della Città di Piano di Sorrento, nella Penisola Sorrentina, che chiede alla Regione la bellezza di 160mila euro (oltre a finanziare in proprio con ulteriori 30mila euro) per organizzare la 18° edizione del “Premio Arturo Esposito” all’abbisogna ampliato a una presunta “scoperta della Campania” con l’evidente intento di rendere compatibile l’iniziativa con la destinazione delle risorse europee cui si intende attingere. Oggi, per una Regione in crisi come la Campania dove i casi di cattiva amministrazione, anzi pessima, si susseguono a ritmi incalzanti (nasti pensare soltanto alla spesa di circa 3 mln di euro per rifare il portale web dell’Ente), finanziare un’iniziativa del genere (echiossà quante altre) con una spesa tanto cospicua, significa arrecare un danno devastante alle casse regionali e sperperare le risorse comunitarie. Basta analizzare il progetto ed entrare nei dettagli illustrati nel formulario per comprendere che si tratta di un’operazione senza alcun ritorno d’immagine per l’area di riferimento e per la stessa Regione, con l’aggravante che viene spacciata per un’iniziativa alla stregua di un evento in grado di attrarre turisti addirittura in misura di 100mila nel prossimo mese di ottobre. E’ pur vero che l’Assessore Sommese, negli anni passati, è stato un puntuale ospite della serata conclusiva del Premio a Piano di Sorrento, pur non avendo la titolarità del turismo! Questa volta però non sarà solo ospite, ma il finanziatore istituzionale di un premio fatto dalla casta per la casta!