Inchiesta di Altroconsumo sui Centri di Assistenza Elettrodomestici
L’Associazione Altroconsumo ha svolto un’interessante inchiesta sui centri di assistenza elettrodomestici coinvolgendone 26 a Milano, Roma, Napoli con l’obiettivo di formulare un giudizio su costi di intervento, puntualità e disponibilità del servizio. Risultati: solo quattro ineccepibili per efficienza, bocciati il 25% dei riparatori – quattro di questi hanno fatto interventi non necessari, gonfiando il loro compenso finale. L’indagine è stata realizzata costruendo un contesto in cui il consumatore chiedeva un intervento su un frigorifero non più in garanzia. La causa del guasto, l’accumulo di acqua sul fondo – sarebbe dovuta essere evidente per gli esperti: la canalina di scarico era ostruita da un pezzetto di foglia di insalata. Una foglia costosissima per i consumatori romani: un centro ha preteso 273 euro per l’intervento a domicilio e la soluzione del guasto. A Napoli il costo più basso chiesto per l’assistenza: 20 euro. La spesa media per interventi non necessari in questo scenario è stata di 142 euro. Quattro operatori han brillato per interventi non necessari: c’è stato chi ha sostituito la vaschetta del motore dell’elettrodomestico, chi ha inserito una nuova valvola pe ricaricare il liquido di raffreddamento, chi ha sostituito il termostato. Interventi inutili, costi salati.
I consigli di Altroconsumo su come attrezzarsi, in caso di bisogno di assistenza via telefono per riparare un elettrodomestico o per contattare un artigiano per intervento.
Domandare sempre al telefono quanto costa l’uscita e qual è il prezzo della mano d’opera all’ora. Spiegare il tipo di problema, richiedere una stima della durata dell’intervento; chiedere già al telefono un preventivo al volo;
Una volta a casa, informarsi subito su quanto può costare il lavoro: se la cifra sembra spropositata rifiutare la proposta, pur considerando di dover pagare almeno l’uscita del tecnico. Pretendere sempre la fattura: servirà come prova in caso di controversie con l’artigiano. Anche il preventivo scritto è utile in questo senso. Il tecnico deve motivare nel dettaglio la spesa, specificando le diverse voci: oltre a uscita e mano d’opera, il prezzo di eventuali pezzi di ricambio.
Quando ci rivolgiamo a un artigiano (idraulico, falegname, meccanico, imbianchino, tappezziere) inizia un rapporto definito “contratto d’opera” regolato dagli artt. 2.222 e seguenti del Codice civile. Il compenso richiesto può essere contestato se manca un preventivo scritto oppure se sono state eseguite prestazioni non preventivate.