Ancora emergenza brucellosi bufalina in Campania
Si torna a parlare di emergenza brucellosti bufalina in Campania e subito il pensiero corre al prodotto d’eccellenza di questa filiera, la mozzarella. La brucellosi, stando ai dati in possesso della Regione Campania e del Ministero della Sanità è endemica nella realtà del mezzogiorno d’italia e in particolare nell’area casertana. Il problema riguarda i possibili effetti negativi sulla salute derivanti dal consumo dei prodotti trasformati e la possibilità di contagio sempre presente al di là di tutte le assicurazioni che provengono da una pluralità di soggetti che non sempre possono essere considerate fonti attendibili sul piano sanitario. Il riesplodere dell’emergenza in Campania arreca danni rilevantissimi a un settore trainante dell’economia agro-alimentare della regione, ma occorre analizzare scrupolosamente se le azioni poste in essere già a partire dal 2006 sono state correttamente e integralmente portate avanti dagli organismi preposti al fine di cercare di debellare la malattia. Stando alle parole di Daniela Nungnes, neo assessore regionale all’agricoltura, «...la mozzarella di bufala campana non è a rischio contaminazione da brucellosi. Si tratta di un batterio che muore nel corso del processo di pastorizzazione. Ma la nostra attenzione resta alta e sulla mozzarella, d’altra parte, la Regione Campania si è già attivata approvando, nell’ultima seduta di Giunta, una delibera sulla tracciabilità dell’intera filiera bufalina. L’obiettivo principale – conclude l’ assessore all’ agricoltura – è quello di rendere trasparente l’intero comparto in modo tale da garantire il consumatore e da isolare chi vuole fare affari danneggiando il prodotto ed i tanti imprenditori che lavorano con noi per la valorizzazione e la promozione del comparto in Italia e all’estero». Purtroppo le azioni sin qui poste in essere per debellare questa piaga attraverso l’abbattimento dei capi infetti non sembrano aver prodotto gli attesi effetti visto il riacutizzarsi del problema. Infatti l’opposizione da parte degli allevatori all’abbatimento dei capi infetti, come documentato dagli atti parlamentari, ha determinato l’espandersi del contagio che mette a rischio anche la salute umane. I comprensibili inviti rivolti ai consumatori per rassicurarli sulla qualità del prodotto però rischiano di far passare in secondo piano i problemi della sicurezza alimentare e quindi della salute. In questo senso registriamo per esempio l’onnipresente Rosario Lopa, rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, il quale ha dichiarato: “Credo che in riferimento alla problematica ultima, ci sia più un allarme di tipo mediatico che di qualità del prodotto mozzarella di bufala, visto che come tutti sanno nella filatura già a 60° la brucella viene debellata per non parlare poi che nel processo di pastorizzazione viene ulteriormente estirpato ogni forma di agenti esterni. Comunque vogliamo ribadire la volontà di essere al fianco di tutti i produttori, allevatori, operatori e consumatori, ribadendo la necessità di una rapida conclusione sia per le analisi che delle indagini. E’ necessario proseguire ed intensificare i controlli sull’intera filiera per garantire i consumatori e la maggior parte dei produttori, seri e scrupoli del comparto della mozzarella nella nostra regione. Controlli rigorosi a difesa del made in Italy, della salute dei consumatori e dei produttori onesti. La controffensiva agli attacchi sistematici condotti contro i nostri prodotti di eccellenza non può che essere basata sulla messa a punto di strumenti ancora più efficaci che consentano di stroncare sul nascere i propositi disonesti di chi, per accrescere il profitto, utilizza scorciatoie. La vicenda dimostra, comunque, che i controlli ci sono e vengono applicati. È la risposta ai consumatori che chiedono garanzie di sicurezza ma anche ai tanti produttori onesti che non devono subire una criminalizzazione. Si conferma che, per quanto riguarda la vicenda mozzarella di bufala, non si tratta di un’emergenza di sicurezza alimentare. La mozzarella di bufala è garantita,infatti si tratta solo di qualche azienda, che ha proceduto, in difformità a quanto stabilito dal relativo disciplinare di produzione della Dop; tutto quanto stando ai controlli fatti dagli organi preposti al controllo. I consumatori,perciò, devono continuare a utilizzare con fiducia la mozzarella di bufala. Naturalmente, si continuerà con il principio della tolleranza zero, per garantire ulteriormente l’aderenza totale al disciplinare“.