Papa Francesco e Don Gonzalo uruguaiano che salva i ragazzi
Sono tanti i segni che Papa Francesco lancia, segnali di umiltà e di riparazione della Chiesa. Dio disse a San Francesco “Francesco ripara la mia casa”. Il giovane Francesco in primo momento non capì e corse a riparare la sua chiesa, solo più tardi il disegno di Dio si manifestò in tutta la sua potenza: la casa da riparare era ed è tutta la Chiesa.
Sono passati tanti secoli ma la richiesta di Dio rimane la medesima e Papa Francesco si sta muovendo verso la strada si San Francesco non solo con le parole ma specialmente con i gesti: appena eletto ha fatto a meno della Papa mobilere, poi ha dichiarato di essere “pellegrino tra i pellegrini”, il giorno seguente ha rifiutato la croce d’oro per una di metallo ed oggi ha scelto un anello d’argento d’orato, rifiutando l’anello di oro.
Il popolo di Dio ha un Papa umile, che saluta con disinvoltura dando baci sulle guance, e poi ieri a conclusione della Celebrazione Eucaristica nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano, ha voluto far conoscere ai fedeli un sacerdote molto speciale “un prete che viene da lontano, che è venuto, – ha detto ieri il Papa – un prete che da tempo lavora con i ragazzi di strada, con i drogati. Per loro ha aperto una scuola, ha fatto tante cose per far conoscere Gesù, e tutti questi ragazzi e ragazze di strada oggi lavorano con lo studio che hanno compiuto, hanno capacità di lavoro, credono e amano Gesù”.
E poi lo ha invitato a raggiungerlo sull’altare – “Io ti chiedo, Gonzalo, vieni per salutare la gente: pregate per lui. Lui lavora in Uruguay, è il fondatore del Liceo Jubilar Juan Pablo II: lui fa questo lavoro. Non so come oggi sia arrivato qua: lo saprò! Grazie. Pregate per lui”.
Un Papa, Francesco, che innalza i poveri e chi lavora per i poveri. Il nostro Grande Papa Francesco!