Voci dal carcere: “Aiutateci a Vivere”
Lui si chiama Raffaele Cammarota. Lo abbiamo incontrato mentre era in ospedale a Castellammare di Stabia. Raffaele, ci ha raccontato che dopo circa trenta anni di carcere, finalmente è riuscito, grazie all’aiuto di sua sorella che lo ha accolto in casa, a riprendere il mano la sua vita, vivendo onestamente.
Si accontenta di qualche lavoretto umile, preferisce vivere di poco o niente, piuttosto che tornare a delinquere. “Posso permettermi di vivere di così poco – confessa Raffaele – grazie all’accoglienza di mia sorella, altrimenti dove sarei potuto andare? Solo sotto un ponte e avrei ricominciato a rubare”.
Alle telecamere di Tg Costiera, l’uomo ha raccontato parte della sua vita denunciando che il carcere in Italia, fa diventare delinquente anche chi non lo è mai stato. “Oltre agli assassini e ai veri delinquenti, la maggior parte dei detenuti – ha raccontato il signor Cammarota – sono delle povere persone che spinti dalle vicissitudini, sono costretti ad accettare “lavori” facili, e comunque non leciti; sono costretti a rubare per portare avanti le loro famiglie e in carcere, perdono completamente la speranza di poter vivere in maniera onesta”.
“Questa speranta in realtà – continua Cammarota – si consuma definitivamente quando una volta usciti dal carcere, si ci ritrova più soli di prima e senza nessuna possibilità di poter trovare un lavoro, senza casa e spesso senza famiglia e l’unica opportunità che si presenta è quella di collaborare con le associazioni criminose”.
La denuncia di Raffaele, più che altro è una richiesta di aiuto, è la testimonianza di un uomo che all’interno delle carceri è riuscito a dare il meglio di se, lavorando come sarto, come cuoco, come assistente sociale, aiutando gli altri detenuti a resisitere alla depressione e alla disperazione, ha recitato persino con Eduardo de Filippo, dando prova di talento. Raffaele, come tanti altri detenuti rinchiusi in carcere, chiede la possibilità di avere delle change anche fuori dal carcere.
Una change che ad oggi non c’è e che mette l’ex detenuto in condizione di ritornare in carcere perchè fuori da quello per loro non c’è vita.