Conclave: Obbligo di partecipazione per i Cardinali
La data di inizio per le congregazioni generali sarà fissata dal Camerlengo, Tarcisio Bertone, e oscillerà tra il 2 e il 4 marzo al massimo. Mentre l’inizio del conclave oscillerà probabilmente tra il 10 e il 12 marzo. Uscirà probabilmente domani, 23 febbraio, il testo della legge del papa, “Motu Proprio” che modificherà in parte la legislazione del conclave, contenuta nella Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”.
“Nessuno può proibire ad un cardinale di partecipare”, anzi “persino un cardinale scomunicato ha diritto di voto”. Lo ha detto monsignor Juan Ignacio Arrieta, segretario del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, che nel briefing di oggi ha ricordato che nell’”Universi dominici Gregis”, per tutelare la “libertà” dei cardinali ed “escludere ogni intervento” nell’elezione del nuovo Pontefice è prevista la scomunica “latae sententiae” per chi riceve, “sotto qualunque pretesto, a qualsivoglia autorità civile”, l’incarico di porre il veto, “anche sotto forma di semplice desiderio”.
Proibizione, questa, “estesa a tutte le possibili interferenze, opposizioni, desideri, con cui autorità secolari di qualsiasi ordine e grado, o qualsiasi gruppo umano o singole persone volessero ingerire nell’elezione del Pontefice”. “I cardinali – ha commentato mons. Arrieta – devono venire tutti in virtù della santa obbedienza. Anzi, se qualcuno non vuole venire, costui è punibile”.
Per i cardinali, dunque, “c’è l’obbligo di partecipazione” al Conclave, non esiste un “quorum” per la validità delle votazioni: “Nelle procedure di scrutinio – ha ricordato – si va alla conta dei voti, che deve coincidere con il numero dei presenti. Non è prevista l’astensione”.