Vita di Pi. Una lezione esemplare di sopravvivenza e di fede

Un film in 3D del regista Premio Oscar Ang Lee (La tigre e il dragone), con Gérard Depardieu, Irrfan Khan, Tabu, Suraj Sharma,Vita di Pi è tratto un romanzo dello scrittore canadese Yann Martel. Il protagonista, Piscine Molitor Patel, un ragazzo di Pondicherry, in India, inizia ad esplorare i problemi della religione ad un’età precoce, e sopravvive, naufrago nell’Oceano Pacifico, per 227 giorni.

A rendere ancora più emozionante e pieno di suspance la storia, è la presenza sulla scialuppa di salvataggio, insieme a Piscine appena adolescente, della tigre più temuta dello zoo del padre del ragazzo. Tutta la famiglia indiana si era imbarcata, compresi gli animali dello zoo, gestito dal padre di Piscine, su una nave per un viaggio della speranza dall’India al Canada.

Ma la nave, in seguito ad una tempesta affonda e per una strana combinazione si salvano, solo il ragazzo ed alcuni animali, tra cui appunto, la tigre. Nel giro di poco tempo, gli altri animali si uccidono tra di loro e Piscine e la Tigre devono dividersi la barca, l’oceano e combattere insieme per la sopravvivenza.

Piscine, che aveva approfondito in India, diversi credo, tra cui quello induista e quello cristiano, stremato dalla forza, si affida alle mani di Gesù. Più volte infatti, prega Dio, di aiutarlo a mantenere la calma, e di assisterlo in ogni sua azione per farlo arrivare in vita a terra.

Le immagini, sia quelle diurne che quelle notturne, con il cielo costellato di stelle e il mare reso florescente dalla presenza dei suoi piccoli e grandi abitanti, sono fantastiche, surreali. Il film è da vedere anche solo per questo, ma non solo per questo.

La storia è appassionante! Il ragazzo e la tigre, in bilico, su un filo sottilissimo, che divide la vita dalla morte, si sfidano di continuo, fino ad unirsi in una battaglia estrema verso la sopravvivenza, unendosi, come in un solo corpo, per resistere vivi fino alla fine, quando approderanno in Messico ed ognuno andrà per la sua strada. Vengono osservate e spiegate tutte le regole per sopravvivere ad un naufragio.

“Dio, hai preso tutto quello che avevo, padre, madre e fratello, e ormai sono senza forze, sto combattendo per rimanere in vita, mi affido a te!” E’ la frase cardine della storia,  che quasi alla fine del viaggio, Piscine rivolge a Dio stremato dalla stanchezza, dalla fame e dalla sete, ma con una forte fede e speranza in Dio. La sua esperienza da questo punto di vista è simile a quella raccontata nella parabola di Giobbe, custodita nella Bibbia.

Giobbe, ricco, felice e con una famiglia numerosa, viene sottoposto a tutte le prove più dure da parte del demonio, con l’obiettivo di fargli perdere la fede in Dio. Ma Giobbe, dopo aver perso famiglia, ricchezza  e sottoposto ai dolori più atroci dovuti ad un’atroce malattia, non perde mai la fede in Dio e continua a ringraziarlo per averlo messo al mondo. Così fa Piscine, aiutato dall’animale che avrebbe dovuto ucciderlo e che invece  si trasforma per miracolo, perchè a Dio nulla è impossibile, nel suo compagno più vero, che lo aiuta a sopravvivere.

Un film “Vita di Pi” da non perdere e da gustare dal primo all’ultimo minuto! Correte a vederlo.

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