A Napoli lo strappo nell’UdC “ingrassa” il PdL
NAPOLI – Il dado è tratto: sette consiglieri provinciali insieme a una cinquantina di amministratori locali hanno divorziato dall’UdC in netto contrasto con la dirigenza regionale del partito criticando metodi e candidature per le politiche di febbraio. Sul banco degli imputati è finito Pasquale Sommese, leader e assessore regionale del partito in corsa al Senato, che non avrebbe garantito la presenza nelle liste del nuovo centro montiano a esponenti di primo piano del partito. Da qui la scelta del “divorzio” con la nascita di un partito traghetto “Movimento Popolare Campano” tenuto a battesimo dal responsabile campano del PdL, l’On. Nitto Palma, che incasserà i voti dei fuoriusciti i quali hanno infatti annunciato sostegno elettorale al partito di Berlusconi. Addirittura si sono paventate possibili candidature dei fuoriusciti alla Camera e al Senato per ripagare con “moneta sonante” la scelta di abbandonare il principale avversario politico-elettorale del PdL. I fondatori del neonato Movimento Popolare Campano hanno annunciato che l’emoraggia dall’UdC non è ancora conclusa visto che entro fine settimana, praticamente entro la scadenza di presentazione delle liste, sono state annunciate altre defezioni dal partito di Casini. Gli effetti sugli equilibri regionali e provinciali provocati dalla crisi UdC non mancheranno di farsi sentire sul piano istituzionale e si prospetta una vera e propria resa dei conti post-elettorale, ancorchè smentita da Nitto Palma in pressing anche sul Presidente Caldoro per una candidatura last-minute alla Camera.