Rinvio a giudizio per De Magistris…colpi di coda del regime!
NAPOLI – “Sono amareggiato per la decisione del Gup del Tribunale di Roma rispetto ad un procedimento in cui mi appare chiara l’incompetenza dell’autorità giudiziaria di Roma, così come è ancora più evidente l’infondatezza dei fatti. Non mi aspettavo questo rinvio a giudizio, perché l’accusa rivoltami è quella di aver acquisito tabulati di parlamentari senza necessaria autorizzazione del Parlamento stesso: mai un pm potrebbe essere così ingenuo. Ritenevo e ritengo un dover costituzionale indagare nei confronti di tutti e anche nei confronti dei parlamentari e dei potenti. Mi auguro che la magistratura giudicante, nella sua autonomia e indipendenza, riconosca la correttezza del mio operato e l’infondatezza degli addebiti formulati dalla Procura di Roma. L’unica nota positiva di questa giornata amara è che in un pubblico dibattimento tutti si potranno rendere conto della incredibile storia da cui ancora oggi sono costretto a difendermi”. Così Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, ha commentato la notizia del rinvio a giudizio per l’inchiesta Why Not per un presunto abuso d’ufficio nell’aver acquisito i tabulati telefonici dei Parlamentari coinvolti in questa brutta storia dai contorni ancora poco chiari visto che coinvolge indistintamente tutte le forze politiche, interessi criminali e massonici. Insomma di tutto e di più con l’aggiunta che a inquisire De Magistris è stato l’ex magistrato Toro della Procura di Roma coinvolto proprio negli affari delle cricche su cui indagava De Magistris. Sono i colpi di coda, sicuramente non gli ultimi, di quel regime bipartisan che ancora governa il Paese, istituzioni, magistratura, imprenditoria e associazionismo più o meno occulto. De Magistris vada avanti sulla strada del cambiamento di Napoli e per affermare un progetto politico nazionale nuovo di cui una certa Italia ha bisogno per continuare a sperare in un futuro migliore.