L’Italia e la crisi, un’acuta riflessione di Gaetano Mastellone
Pubblichiamo l’intervento del dott. Gaetano Mastellone, componente del Consiglio di Amministrazione dell’OBI – Osservatorio Banche e Imprese – sulla grave situazione politico-finanziaria italiana e internazionale che richiede autorevolezza della politica e tempestività ed efficacia degli imterventi.
“L’Europa, oltre ad averci “di fatto” commissariati ora ci ordina delle risposte urgenti! Che brutta fine questi parlamentari e questo governo ci hanno fatto fare! Sì, io parlo sempre dei parlamentari perché oggi è fin troppo facile, in questo fuggi fuggi generale, scaricare le colpe su di una sola persona, cioè su Silvio Berlusconi. Loro lo hanno prima adulato, poi accerchiato ed ora abbandonato, quindi sono tutti colpevoli. Leggo che il sen. Raffaele Lauro se la prende, onestamente bisogna dire che lo fa da tempo, con il ministro Tremonti; ha ragione! In passato personalmente ho difeso questo ministro, ma oggi per il suo ultimo comportamento da “grande assente” lo condanno. Ha sbagliato! Deve andarsene anche lui! Prima lo fa e meglio è per tutti noi. Oggi abbiamo bisogno di fare due cose: scegliere “un capitano coraggioso” ed eliminare i 2/3 degli attuali parlamentari che non servono. Scegliamo fra di essi i migliori (anche quelli colti e quelli seri) che sono, ripeto, molto pochi. L’incertezza Italia raggiunge oggi uno dei momenti più drammatici che si ricordino dice la giornalista Barbara Weisz, ha perfettamente ragione nella sua analisi. Nel bel mezzo di una crisi di Governo l’Italia “deve” rispondere velocemente (è obbligata a farlo) a una missiva dell’Unione Europea che chiede rassicurazioni sulle misure economiche e, forse, addirittura una manovra aggiuntiva. Si tratta di 39 domande, che riguardano risanamento economico, crescita, riforme (lavoro, pensioni), liberalizzazioni. Il ministro Tremonti sarebbe chiamato a rispondere entro domani11 novembre. Intanto i mercati crollano e lo spread con i titoli di stato tedeschi raggiunge nuovi record! E’ anche iniziata la “visita ispettiva” dei commissari congiunti della UE, del FMI e della BCE che dovranno “monitorare” l’andamento dei conti e delle riforme italiane. Bella roba! Questi parlamentari (con la loro collusione) e governo (con il suo fallimento) ci hanno portato in questa situazione; essere “controllati anche nel nostro respiro” che, onestamente, come cittadino italiano mi fa arrabbiare. Ieri sera il presidente dell’ABI Mussari ha detto che in Italia le banche hanno sui conti correnti (liquidità) ben 1.390 miliardi di euro di depositi; una vera e propria ricchezza. Poi dall’altro lato della strada abbiamo, con i loro difficili problemi, la Merkel e Sarkozy che ci bacchettano e ci comandano! Sono arrabbiato, fortemente. Mentre scrivo vedo che i titoli di stato italiani stanno raggiungendo sui mercati dei nuovi record, ovviamente in negativo! Allora fate presto, Berlusconi faccia quello che deve fare; andare a casa. I parlamentari, che probabilmente, salveranno la loro “sedia” cambiando dei partiti o facendo delle “correnti” dopo aver fatto danni ….. manterranno i loro benefici! E’ una vera vergogna italiana! Alle prossime elezioni ci faremo sentire! E ancora: l’altro ieri il commissario europeo agli Affari Economici Olli Rehn ha definito «molto preoccupante» la situazione dell’Italia al termine di un vertice Ecofin che il nostro ministro dell’Economia ha lasciato in anticipo per partecipare al voto alla Camera sul rendiconto dello Stato (approvato, ma grazie all’astensione dell’opposizione, più numerosa della maggioranza, con il successivo annuncio di dimissioni del governo dopo l’approvazione della Legge di Stabilità). Quali sono le richieste dell’Europa? Innanzitutto, a Bruxelles vogliono sapere a che punto di applicazione o in che modo verranno attuate le misure che l’Italia ha illustrato con la lettera dello scorso 26 ottobre. Questa è la preoccupazione “generale” perché oramai non si fidano! Poi, la Commissione scende nel dettaglio. Chiede rassicurazioni sulla disponibilità dell’Italia a varare misure aggiuntive per raggiungere gli obiettivi per il 2012 e 2013. Bruxelles esprime il dubbio relativo al fatto che le manovre già approvate nei mesi scorsi non siano sufficienti a centrare gli obiettivi, e vuole sapere se sono già pronte nuove misure e quali sono. Che rabbia mi viene mentre scrivo! Noi italiani “commissariati” e derisi dall’intera Europa per colpa “di questi” della politica che hanno miseramente fallito il loro compito! Si dovrebbero vergognare! Invece che fanno? Parlano, dibattono, fanno interviste e scrivono difendendo spesso il loro essere! Andate a casa. Dall’Europa poi anche sulla privatizzazioni, c’è la richiesta di fornire dettagli. Vogliono sapere se il governo ha intenzione di vendere quote di compagnie e in che modo è stata calcolata la cifra di cinque miliardi, che il governo ha dichiarato di voler ricavare dal piano di vendita di asset pubblici. Non ci credono! Vogliono parole e poi fatti scritti! Quindi, il governo è chiamato a specificare come intende ridurre il debito dal prossimo 31 dicembre 2011 con l’assistenza dell’annunciato comitato. E siamo a un capitolo delicato, l’età pensionabile: il governo ha dichiarato che intende portarla a 67 anni nel 2026. Ma vengono espresse perplessità sull’adeguamento molto lento dell’età delle donne nel settore privato e sulle pensioni di anzianità. Molte spiegazioni vengono chieste su come e in quanto tempo verrà inserito il pareggio di bilancio in Costituzione. L’Europa vuole poi sapere come il governo intende spostare la tassazione dal mercato del lavoro a quello dei consumi, e chiede esplicitamente se si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di una patrimoniale. Tutto quanto esposto finora riguarda il capitolo “finanze pubbliche”. Poi, arriva quello relativo alla crescita. Crescita? Parola assente nei dibattiti delle aule parlamentari! Lo sapete che le imprese affannano? Poi ci sono una serie di quesiti su come il governo intende spendere i fondi europei. Poi ci sono altre domande (quattro) sulle misure per la meritocrazia a scuola. Quindi, il mercato del lavoro: occupazione giovanile delle donne (quali misure per incentivarle? Chiede l’Europa), licenziamenti (cosa prevede la nuova disciplina allo studio? Che benefici porterà?), contratti, sistema dei sussidi di disoccupazione. Altri dubbi riguardano il rafforzamento dell’Autorità Antitrust, e qui ci sono le richieste su quali saranno le liberalizzazioni. Sulle imprese: come verrà favorita la loro capitalizzazione, quali interventi per lo sviluppo delle aree più arretrate, quali stimoli a ricerca e sviluppo? Domande anche sul come verrà favorita la semplificazione e la sburocratizzazione, anche delle imprese. Domande sul come sta andando la modernizzazione della pubblica amministrazione e quali misure per migliorare i tempi della giustizia civile. Qual è con precisione la politica delle Infrastrutture. E infine, i costi della politica e la stessa governance dell’Italia: l’Europa vuole sapere ad esempio quali benefici sui conti avranno le riforme costituzionali promesse, ma anche delucidazioni sulla riduzione dei parlamentari e sul ruolo del governo e della maggioranza. Tutto questo succede dopo che nel luglio scorso aveva già fatto una certa impressione la lettera che all’Italia aveva mandato la BCE. Insomma un vero e proprio Check-Up. Per finire mi ha fatto ancora di più arrabbiare la dichiarazione che ho letto da parte di uno dei principali artefici di tutto ciò, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Egli ha affermato che: “Non siamo commissariati”. Ma come si fa a dire ciò! Ma cosa pensano che siamo scemi? Fate presto, affondiamo e non ce lo meritiamo perché, ripeto il concetto che ho già più volte espresso, se è pur vero che abbiamo un Debito Pubblico elevato e vero anche che abbiamo di contro una forte “ricchezza liquida” degli italiani e poco indebitamento delle famiglie. Occorre un deciso cambio di uomini. Monti? Che Monti sia! Però fate presto!“
di Gaetano Mastellone