Malpancisti, forza con la “spallata” per coltivare una speranza!

Che nei gruppi parlamentari del PDL ci siano malpancisti e che gran parte di essi afferiscono all’area dell’ex Ministro Claudio Scajola è fatto risaputo anche dalle pietre della strada. Lo dimostrano anche i tanti interventi e le prese di posizione, più o meno aperte o disinvolte, che sono state assunte a ritmo crescente soprattutto nel corso delle ultime settimane. Fino all’altolà a Berlusconi sull’ipotesi di prevedere nel decreto sviluppo condoni e sanatorie varie. Quelli proprio no e se Berlusconi continuasse ad insistere, i malpancisti gli hanno mandato a dire che non avrebbe più la maggioranza in Parlamento. Un discorso più chiaro di così non poteva esserci e invece non sembra sia servito a granchè se gli stessi ambienti, che ormai si riuniscono quasi stabilmente al ristorante per definire strategie atte  a porre fine a questa agonia del regime berlusconiano, fanno la corsa a smentire se stessi su una presunta lettera di messa in mora indirizzata al Premier per invitarlo a fare un passo in dietro. Ipotesi, quella delle dimissioni spontanee, che non sta nè in cielo nè in terra, perchè Berlusconi in questo modo vedrebbe crollare tutto il suo sistema restando inevitabilmente inchiodato al palo delle inchieste giudiziarie sempre più numerose e penetranti nel suo perverso gioco fatto di ricatti, di compravendite, corruzioni e concessioni. Ora, vien da chiedersi, la lettera di cui sono stati pubblicati ampi spazi è chiaro che esiste e che qualcuno dei malpancisti, daccordo con Scajola, l’abbia fatta uscire con l’intento di agitare deliberatamente le acque in momento di grandsissima difficoltà per il Capo e fargli sapere che la situazione è prossima a precipitare. Ora la corsa a smentire, a negare lettera e cene, accordi segreti e intese per la successione fa parte evidentemente del gioco, ma allunga un’ombra sinistra su un legittimo atto di responsabilità che poteva essere ascritto comunque a esponenti del PDL forse meno compromessi e perciò in grado di raccogliere il testimone e costruire l’asse privilegiato con l’UDC scongiurando le elezioni anticipate, vero deterrente per la maggioranza dei deputati di ogni parte politica, concretizzando un governo di salute pubblica ampiamente giustificato dalla gravissima situazione internazionale che stiamo vivendo. Invece tutti a negare, tutti ad intrupparsi rispetto all’unico atto veramente responsabile che potrebbe, e dovrebbe, promanare da un’area della maggioranza ancora lucida nell’analizzare la tragedia italiana che si sta consumando sotto gli occhi basiti dell’Europa e forse del mondo intero nell’anno in cui l’Italia ha celebrato, ironia della sorte, il suo 150° anniversario dell’unità. Un Paese in mano a due “vecchietti impenitenti, impudenti e delinquenti“, incapaci di passare il testimone e di assicurare così un futuro fatto di tanti, forse troppi sacrifici per il popolo, ma pur sempre un futuro cui mettere mano prima di toccare il fondo da cui non sappiamo se abbiamo la forza di rialzarci qualora precipitassimo al tappeto! Scajola&Co potevano riscattarsi mettendo a segno, in un sussulto di ritrovata dignità, il colpaccio del secolo di “pensionare” il leader maximo. Forse dovremo rassegnarci che ciò non avvenga e che l’agonia durerà ancora parecchio fino a lasciare esausta l’Italia e in coma la nazione civile e sociale!

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