Cattolici in Movimento: basta attacchi strumentali alla Chiesa

ROMA – In questi giorni di incalzante polemica sui presunti privilegi fiscali della Chiesa, emerge un dato interessante, che di certo non passa inosservato. Solo poche settimane fa, il 20 luglio, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati l’Associazione “Cattolici in Movimento”, con sede a Roma e attiva in varie regioni  e che molti hanno convenuto sia realtà sociale in forte ascesa nel dibattito pubblico del Paese, organizzò un simposio che, come raramente prima di allora, vide confrontarsi sui cruciali temi etici il proprio Presidente Luigi Cerciello e il Segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini.
E ora che a esasperare l’opinione pubblica è la disputa sui benefici ecclesiali il Presidente dei Cattolici in Movimento torna a far sentire la propria voce:
“Noi cattolici siamo cromosomicamente vocati alla comprensione e al rispetto dell’altro, ma in questo momento proprio non ci stiamo a porgere l’altra guancia rispetto alla nuova crociata contro il Vaticano cui stiamo assistendo in queste ore. D’altronde, la ritrosìa dell’associazionismo cattolico acuirebbe l’infiacchirsi della percezione generale dell’indiscutibile, vasta portata sociale dell’operato della Chiesa e non possiamo permetterlo. Ebbene, le sortite contro il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana a seguito del suo giusto monito anti-evasione hanno un risvolto paradossale. Non sottaciamo, infatti, che mentre l’attenzione della gente è dirottata su pregi e privilegi di caste, corporazioni e lobby, stiamo rischiando che le sorti degli ultimi non importino più a nessuno perché ad interessare è solo l’Italia dei potentati che gode di maggior share. E così, intanto che per le loro agevolazioni ed esenzioni qualcuno li addita come ulteriore fardello di una Nazione vicina al tracollo, Chiesa e comunità cattolica continuano ad agire per evitare il collasso del nostro amato Paese. Da sempre e in silenzio, la Chiesa si adopera per fronteggiare le sperequazioni e gli scompensi che la burocrazia e il mercato non riescono ad impedire, per soddisfare i bisogni dei vecchi e nuovi poveri, per riempire quei vuoti che lo Stato non sa riempire e talora determina, per sopperire all’incapacità delle classe dirigenti, ivi compresi i suoi detrattori, di dare risposte concrete alle istanze della gente. Tanto che è amaro constatare che buona parte dei politici di ogni schieramento che puntualmente plaudono ad ogni appello delle gerarchie ecclesiastiche omettono sempre di fare un sincero mea culpa, ignorando che nei richiami alberga spesso una implicita reprimenda per il loro operato”.
“A Mario Staderini – prosegue Cerciello – lancio l’invito a confrontarci su questo tema in un momento pubblico. Basta con gli attacchi strumentali alla polemica. Bandiamo lo spirito conflittuale che ha ispirato questa vicenda e non riduciamoci a commentare rendiconti e dati statistici. Non esiste cifra che possa misurare quel che per il bene comune fa la comunità cattolica, che crea tante e tali ricadute positive nella vita collettiva che nessuno degli invocati provvedimenti di politica economica godrebbe di realizzare”.

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