Politica&Polemiche: Cobellis querela Fortunato
Finisce in tribunale la querelle politica tra i colleghi consiglieri regionali Luigi Cobellis, capogruppo dell’UDC, e Giovanni Fortunato. In un comunicato Cobellis dichiara di “…aver depositato presso la Procura di Vallo della Lucania una formale querela per diffamazione contro il consigliere regionale Giovanni Fortunato. Dopo le sue esternazioni, offensive e destituite di qualsiasi fondamento, è arrivato il momento di dire basta e mettere questo personaggio di fronte alle sue responsabilità”. Cobellis nella denuncia riporta ampi stralci di una intervista rilasciata dal collega consigliere all’emittente locale cilentana Rete7 in data 7 maggio, nella quale si insinuava che Cobellis stesse traendo beneficio dalla sua posizione a scapito della sanità pubblica e si riportavano cifre del tutto false in merito al sovvenzionamento alla Casa di Cura Cobellis d cui il capogruppo UDC è socio. “Fortunato ha passato il segno. Le cifre che ha dato sono del tutto false. I numeri, quelli veri sono questi: nel 2009 la Casa di Cura Cobellis ha avuto un budget di 7,5 milioni di euro e in quel periodo io non ero ancora consigliere regionale. Nel 2010 il budget è stato di poco inferiore agli 8 milioni. Come si vede, è del tutto falso che la Casa di Cura abbia quadruplicato il suo budget – ha tenuto a precisare Cobellis – Voglio sottolineare che Fortunato, nel dare i dati falsi, ha mentito sapendo di mentire perché gli atti formali e pubblici, che attestano la verità, erano nella sua piena disponibilità, come in quella di chiunque altro”. In conclusione il capogruppo UDC ha fornito la sua lettura del dato politico contenuto in questa vicenda: “La verità è che questo attacco scomposto e odioso, sia nei contenuti che nella forma, risponde a logiche precise e cioè infangare la mia reputazione in occasione delle elezioni comunali che si sono svolte a Vallo e in tutto il Cilento. Fortunato e i suoi amici hanno cercato di trascinare queste consultazioni nel fango, senza alcun rispetto né per le istituzioni né per i cittadini. Chi agisce in questo modo nuoce alla politica e abbassa il livello del dibattito pubblico in modo vergognoso. Grazie al cielo, i cittadini mi conoscono e sanno quanto impegno e amore metto nel mio lavoro, quanta dedizione abita nell’animo dei miei collaboratori e di tutti i dipendenti, che non hanno mai fatto mancare umanità e competenza alle migliaia di pazienti che curiamo ogni anno. E proprio per onorare loro, prima ancora che me stesso, ho deciso di sporgere formale querela. Ora andrò fino in fondo, riservandomi di agire anche in sede civile, perché certi metodi barbari vengano espunti una volta per tutte dal dibattito della nostra comunità”.