Quote Rosa, per il Sen. Raffaele Lauro occorre rompere un “sistema chiuso”
ROMA – “Voterò convintamente a favore di questa proposta di legge, perché rompe un sistema chiuso, nel quale, per decenni, le posizioni di comando sono state occupate sostanzialmente dalle stesse persone, le quali si spostano orizzontalmente, precludendo ogni forma di ricambio” lo ha dichiarato, stamane, al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), alla vigilia dell’approvazione del disegno di legge, con il quale viene introdotto il 30% di quote rosa nella composizione dei cda e dei collegi sindacali delle società quotate in Borsa e a partecipazione statale, per un periodo di tempo equivalente a tre mandati. “Questo grimaldello – ha aggiunto Lauro – cambierà in profondità l’assetto dei vertici in aziende-chiave per la vita economica del nostro Paese, sia pubbliche che private, dove oggi le donne rappresentano, secondo la Consob, poco più del 6% del totale, pur essendo il 51,5% della popolazione nazionale. Così sarà possibile innescare un cambiamento culturale, indispensabile a garantire maggiore eguaglianza sociale tra la componente maschile e quella femminile.” “Il principio di eguaglianza di tutti i cittadini non vorrebbe che si creasse un obbligo basato su un favoritismo di genere, quale possono essere le quote rosa, ma la disuguaglianza della realtà rende inevitabile l’adozione di un provvedimento eccezionale. Non bastano più, in questo settore come in tanti altri, la caparbietà femminile e la lungimiranza maschile a creare un naturale equilibrio, per cui chi è più meritevole ricopre un incarico di maggior responsabilità, a prescindere dal genere di appartenenza. Questo provvedimento – ha concluso Lauro – scardina, quindi, un sistema ingessato, in cui la cooptazione maschile pesa più della meritocrazia e che conserva da decenni, ai vertici delle società, gli stessi manager, i quali si trasferiscono da una società all’altra, dalla pubblica amministrazione al privato e viceversa, senza soluzione di continuità. Sarà compito, in futuro, delle donne meritare sul campo la promozione d’ufficio e trasformare, in soli tre anni, questa norma eccezionale in una prassi consolidata, che arricchirà di nuove energie professionali il mondo manageriale e l’economia italiana.”
su: www.politicainpenisola.it un commento esclusivo del Sen. Lauro