Cesaro e Cosentino fanno sponda a Berlusconi contro l’UDC
All’indomani del dicktat berlusconiano sull’incompatibilità tra le posizione nazionale assunte dall’UDC e la permanenza del partito di Casini nelle maggioranze e soprattutto nelle giunte a livello territoriale, si è aperto il dibattito politico anche in Campania con riferimento alla giunta regionale presieduta da Stefano Caldoro e a quella provinciale di Napoli presieduta da Luigi Cesaro. A dar man forte alle tesi berlusconiane troviamo i due leader del PDL campano e riferimenti del Premier: appunto Cesaro e il coordinatore campano Nicola Cosentino. Secondo loro è più che giusta una verifica dell’alleanze senza escludere neanche la rottura con l’UDC, tanto più che annunciano la crescita dei gruppi consiliari del PDL che svincolerebbero il partito dai rapporti con gli uomini di De Mita che in Campania per primi si sono mossi in direzione di implementare i propri gruppi, sia alla Provincia di Napoli sia in Regione e a livello territoriale. Cominciano a vacillare le poltrone dei due leader del partito campano, il vice presidente della giunta regionale Giuseppe De Mita e quella dell’assessore Pasquale Sommese che evidentemente si preparano anche loro, in caso di crisi, a transitare nella politica romana.
Addirittura il Presidente Cesaro non ha escluso lo sciogliemento anticipato del consiglio provinciale se dovesse precipitare la situazione politica con l’inevitabile ricorso alle urne a livello nazionale. Niente di nuovo, per la verità, visto che il suo doppio ruolo, in caso di elezioni politiche, è incompatibile e quindi per ricandidarsi al Parlamento deve necessariamente dimettersi dalla guida della Provincia. Motori accesi quindi anche perchè nel milliproroghe è sfumata l’approvazione del codicillo proposto dal Senatore Giuseppe Esposito che praticamente aboliva la norma sull’incandidabilità parlamentare dei Presidenti di Provincia in carica. Un’ipotesi accarezzata da Cesaro e da altri parlamentari, anche della Lega Nord, per scongiurare elezioni anticipate anche nelle province. Vanno perciò lette in questa ottica le dichiarazioni più disinvolte con cui Cesaro parla di elezioni anticipate anche in Provincia dove il PDL intende recuperare spazi sull’alleato-avversario UDC. In Regione l’On. Cosentino potrebbe complicare la vita al Presidente Stefano Caldoro considerando la contestualità delle elezioni amministrative napoletane e le difficoltà reali a proporre un’alleanza elettorale e programmatica coerente tra PDL e UDC al Comune di Napoli. Ne scaturirebbe una crisi dell’esecutivo che Caldoro sta cercando di scongiurare per chiudere la partita con Consentino. Insomma le fibrillazioni nazionali hanno trovato assoluta corrispondenza in Campania grazie al solido legame che Cesaro&Cosentino vantano con Berlusconi e all’interesse dei due esponenti campani del PDL di correre alle elezioni politiche al riparo da qualsiasi sorpresa che li priverebbe dello status parlamentare.