Beneduce, a Salerno la convention di “Cattolici in Movimento”
SALERNO – Qual è il ruolo dei cattolici in Italia? Quale la loro missione? Come comunicare alle istituzioni, al mondo associativo e a quello imprenditoriale i valori in cui fortemente credono? Sono questi gli interrogativi ai quali si tenterà di dare risposta nel corso del convegno “I cattolici italiani per il rilancio del Paese” che si terrà venerdì pomeriggio, alle 18, presso l’auditorium Tafuri Del Grand Hotel Salerno. Ad organizzarlo, l’associazione nazionale “Cattolici in Movimento”. Prestigioso il parterre degli ospiti e dei relatori, tra i quali il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, gli onorevoli Luigi Bobba e Roberto Speciale, l’assistente spirituale dell’associazione Luigi Cerciello e monsignor Nunzio Scarano. Modererà l’incontro Gennaro Sangiuliano, vice direttore del Tg1. “Questo evento rappresenta un momento importante, non solo per riflettere sulla nostra appartenenza ad una comunità religiosa, solidale e aperta al dialogo, ma anche per rispondere ad una domanda che quotidianamente la società ci pone – dice Flora Beneduce, coordinatrice provinciale dell’associazione cattolica -. Io penso che l’amore, la solidarietà, la speranza e il perdono siano i pilastri su cui debbano fondarsi gli Stati. La nostra Italia ha bisogno di riscoprirli. L’inasprimento dello scontro politico, l’individualismo più esasperato, la venerazione di idoli come il successo, il denaro e il potere spesso dipingono una triste caricatura (più ancora delle vignette di Vauro) di noi cattolici. La chiave di volta è, dunque, l’impegno”. Per la Beneduce, primario degli ospedali riuniti della Penisola Sorrentina, l’impegno è quello di vivere ogni singolo istante della nostra vita nel rispetto degli altri, nella tensione al bene, nello sforzo di migliorarci e di essere testimonianza viva di insegnamenti che ancora oggi, dopo duemila anni, sono attualissimi. “È per questo che dobbiamo stampare prima nel cuore e poi nella mente quel comandamento che ha dato senso e struttura all’umanità: l’amore – continua la dottoressa -. Se si ama, si è pronti a tendere una mano. Se si ama, si è pronti ad ascoltare. Se si ama, si è pronti ad offrire sostegno, anche economico. Il comandamento dell’amore si può declinare in ogni sfera e in ogni dimensione della nostra esistenza, da quella privata a quella pubblica. Ecco perché dobbiamo sentire di essere parte di una forza più grande di noi, che ci spinge ad essere non solo testimoni, ma anche interpreti della buona novella. L’impegno, però, non basta. Dobbiamo anche comunicare la nostra fede. Dobbiamo adottare – spero di non sembrarvi blasfema – delle strategie di marketing religioso. E non c’è promozione, pubblicità, annuncio più efficace del nostro essere genitori, mariti e mogli, amministratori, imprenditori giusti, predisposti all’incontro con gli altri, sensibili alle esigenze e alle richieste, ma anche severi quando occorre e coraggiosi nelle avversità. Se ciascuno di noi concretamente inaugurasse questo “new deal cattolico”, sono sicura che la società inizierebbe a guardarci stupita e commossa. Noi saremo promotori di un futuro migliore”.