Lauro: è il momento di disciplinare la prostituzione
ROMA – Il Sen. Raffaele Lauro (PDL) ha annunciato stamattina di aver presentato un disegno di legge in materia di lotta alla prostituzione che intnde reprimere, come reato, la prostituzione esercitata in pubblico o in luogo pubblico, sottraendola al racket della criminalità organizzata e comune. Inoltre bisogna regolamentare e controllare il fenomeno della prostituzione libera, esercitata in forma autonoma e a domicilio, provvedendo ai controlli sanitari e fiscali. Si porrebbe fine così ad una ipocrisia tipicamente italiana. L’iniziativa del sen. Raffaele Lauro, membro della Commissione Antimafia, in un articolo unico si propone, attraverso una delega al Governo, di disciplinare e di controllare il fenomeno della prostituzione libera, esercitata in forma autonoma e a domicilio, prevedendo obblighi sanitari e fiscali. Il disegno di legge parte da un’analisi comparata delle legislazioni, anche recenti, in materia di prostituzione, vigenti negli altri paesi europei, con particolare riferimento alla Francia, alla Gran Bretagna, alla Germania e alla Svizzera. “Quasi tutti i disegni di legge, presentati al Senato – ha dichiarato Lauro – compreso quello del Governo (AS 1079), sul divieto e sulla repressione della prostituzione in luogo pubblico od aperto al pubblico, affrontano il problema in un’ottica di tipo penalistico, prevedendo le relative misure sanzionatorie nei confronti sia di chi esercita la prostituzione e sia di chi la sfrutta, nonché dei clienti. Si tratta di una soluzione sostanzialmente condivisibile ed auspicabile, soprattutto considerando le condizioni di miseria sociale e morale in cui si consuma prevalentemente il fenomeno della prostituzione. Lo Stato deve intervenire per tutelare la libertà della persona e la sua libertà di autodeterminazione. Occorre, quindi, punire chi esercita la prostituzione in luogo pubblico, allo scopo di eliminare la prostituzione di strada, come fenomeno di maggiore allarme sociale. Nello stesso tempo, si deve contrastare lo sfruttamento della prostituzione, in quanto è soprattutto in luogo pubblico, che si perpetrano le più gravi fattispecie criminose, finalizzate allo sfruttamento sessuale. Ma tutto questo non basta ed è una ipocrisia tipicamente italiana limitarsi alla fase repressiva.” “Il legislatore – ha aggiunto Lauro – non può sottrarsi al dovere di disciplinare il fenomeno della prostituzione libera, esercitata in forma autonoma e a domicilio, che, probabilmente, nessuna norma penale riuscirà mai a cancellare. Non si può abbandonare a se stessa questa realtà, destinata ad ampliarsi a causa della repressione della prostituzione di strada, mettendo a rischio la salute dei cittadini, specie dei giovani, e sottraendo all’imposizione fiscale questa attività. Secondo la mia proposta, il Governo, nell’esercizio della delega conferita, dovrà prevedere l’obbligo di controlli sanitari e l’obbligo di registrazione fiscale dell’attività, nonché definire le modalità con le quali la persona che esercita la prostituzione possa, a determinate condizioni, pubblicizzare la propria attività.” “Disciplinando e controllando – ha concluso Lauro – la prostituzione libera si tutelerebbe la dignità della persona umana, si provvederebbe a contenere le cause del diffuso allarme per l’ordine e la sicurezza, che il fenomeno determina, e si assesterebbe un duro colpo all’attività criminosa dello sfruttamento.”