Domani a Roma presentazione del rapporto “Qualivita 2010”
ROMA – Si terrà domani, presso la Sala delle Bandiere, nella sede ufficiale del Parlamento Europeo, la presentazione del Rapporto Qualivita 2010 sulle produzioni agroalimentari a marchio DOP IGP STG italiane. il 22% dei prodotti certificati in Europa; 1milione e 792 tonnellate la quantità prodotta nel 2009 a indicazione geografica e 121.670 le aziende agricole e gli allevamenti che operano nel settore delle DOP IGP STG: questi alcuni numeri del comparto agroalimentare di qualità italiano fotografato nel Rapporto Qualivita dal titolo “La Dolce Vita è finita è tempo di Matrix. Le denominazioni italiane alla ricerca di una nuova identità“, curato dall’Osservatorio Qualivita che ha effettuato un’accurata analisi socio-economica, studiando anche il sistema di comunicazione che sta alla base del marketing di settore. Il panorama messo a fuoco in questo lavoro si concentra anche sull’utilizzo dei nuovi media (web 2.0) intesi come mezzo di promozione che sta investendo sempre più la realtà delle DOP IGP STG.
*Dati al 31 ottobre 2010
· 22 nuove produzioni italiane registrate nel corso del 2010 , in crescita soprattutto ortofrutticoli e cereali.
· L’Italia ha il 22%dei prodotti certificati in Europa
· Con 216 produzioni certificate, l’Italia resta la nazione europea con il maggior numero di produzioni registrate
· 1milione e 792 tonnellate la quantità prodotta nel 2009 a indicazione geografica
· 5,2 miliardi di euro, il fatturato complessivo nel 2009 alla produzione
· 9,9 miliardi di euro, il fatturato complessivo nel 2009 al consumo
· 121.670 le aziende agricole e gli allevamenti
· 7.040 le strutture di trasformazione artigianali e industriali
QUESTI E ALTRI DATI NEL RAPPORTO 2010 SULLE PRODUZIONI
AGROALIMENTARI ITALIANE DOP, IGP E STG.
Il paniere delle DOP, IGP e STG europee ed extra-europee nel 2010 (al 31.10.2010) è cresciuto di 81 unità, di cui 27 prodotti DOP, 47 prodotti IGP, 7 prodotti STG, raggiungendo così un totale di 974 produzioni registrate a livello comunitario. Ancora una volta l’Italia si è dimostrata leader nel settore, con 22 nuovi prodotti registrati, 12 DOP, 9 IGP e 1 STG, raggiungendo così un totale di 216 produzioni. Il 2010 vede anche una riconferma della Spagna con 14 nuove produzioni registrate, seguita da Germaniae Francia con 10 prodotti.
Il 2010 si apre dunque con la registrazione della Pizza Napoletana STG, che potrà essere prodotta nell’intero territorio dell’Unione Europea, adottando il disciplinare di produzione registrato.Sempre nei primi mesi dell’anno, hanno finalmente ottenuto l’IGP i Ricciarelli di Siena, dopo un iter
iniziato nel 2004 passato attraverso continui ricorsi legali. I Ricciarelli di Siena sono il primo prodotto dolciario italiano ad avere ottenuto l’ambito riconoscimento europeo. In ambito europeo è importante segnalare la registrazione del primo prodotto proveniente dalla Lituania, si tratta dello Skilandis STG, un prodotto a base di carne suina e bovina, magra, semimagra o grassa, unita a lardo suino, aglio, sale e spezie, insaccata in involucro naturale. La tradizione dello Skilandis STG è diffusa su tutto il territorio lituano e le sue origini risalgono all’antichità. Questo significa che anche i
nuovi paesi entrati nell’Unione Europea stanno iniziando ad attuare delle politiche volte alla valorizzazione delle produzioni di qualità. Al Belgio invece, spetta il primato di aver registrato a livello europeo la prima pianta ornamentale, la Gentse Azalea IGP, appartenente alla varietà Azalea Indica o
Rhododendron Simsii, che viene prodotta nella zona delle Fiandre Orientali.
In ambito extraeuropeo, dopo il Cafè de Columbia IGP del 2008, arriva il primo prodotto registrato dalla Cina: si tratta della pasta alimentare Longkou Fen Si IGP, dei piccoli spaghetti (vermicelli) di amido secco ricavato da fagiolini verdi e piselli. Sono inoltre ben 9 i prodotti cinesi in attesa di una registrazione comunitaria. I risultati dell’analisi sui valori del 2009, mostrano le produzioni italiane di qualità registrate come una
realtà economica importante, con 1milione e 792 tonnellate di produzione, un fatturato complessivo alla produzione, 5,2 miliardi di euro, 9,9 miliardi di euro di fatturato complessivo al consumo. La produzione totale certificata mostra un trend decrescente (-1,8%). I prodotti ortofrutticoli continuano ad essere il comparto che produce i maggiori volumi di produzione certificata (il 62,8% del totale), dato che, ovviamente, si piega con la natura merceologica del prodotto. Le gerarchie fra le varie produzioni registrate cambiano quando si passa dall’analisi delle quantità a quelle dei valori (fatturato). Questa seconda chiave interpretativa, infatti, rovescia letteralmente le posizioni, facendo emergere l’importanza
dei manufatti – formaggi e carni lavorate – a discapito dei frutti della terra. I dati relativi al fatturato alla produzione mostrano un calo del 2,2% rispetto al 2008. Questo non fa altro che evidenziare ancora di più la forbice fra il sell in (fatturato alla produzione) e il sell out (fatturato al consumo), in aumento rispetto al 2008. Relativamente alle esportazioni, nonostante tutti i valori registrati siano costantemente positivi negli anni e in crescita continua, sembra esserci ancora molto da fare. È quasi paradossale, infatti, che i prodotti riconosciuti come alfieri del Made in Italy vadano sui mercati internazionali per poco più del 12% dei loro volumi complessivi. Per quanto riguarda il valore dell’export, esso si attesta su circa 1,4 miliardi di euro,
in calo del 4,6% rispetto al 2008. Anche in questo caso la quota maggiore è da attribuire ai manufatti (soprattutto i formaggi, oltre che i prodotti a base di carne). Consolidato e “normale” lo stato della distribuzione dei prodotti: importante presenza del moderno attraverso la grande distribuzione, sebbene – soprattutto nelle zone di produzione – la distribuzione tradizionale sia ancora molto forte, sia nella forma del dettaglio che della vendita diretta; ancora asfittica, sebbene in lieve crescita, la distribuzione attraverso Hotel-Restaurant-Café. (HoReCa) Nel Rapporto 2010, come nelle precedenti edizioni, la nuova Classifica Qualivita dei prodotti DOP e
IGP italiani, ottenuta attraverso la metodologia standard utilizzata dai ricercatori nella messa a punto di “classifiche” o “benchmark”, vede al primo posto il Parmigiano Reggiano DOP.