Federalismo Fiscale: stangata per le famiglie
ROMA – La UIL ha illustrato le conclusioni di uno studio sulle conseguenze per le famiglie italiane dell’introduzione del cosiddetto federalismo fiscale con il conseguente aumento delle tasse regionali. In base al maxidecreto varato dal governo, alle Regioni viene data la possibilità di aumentare le addizionali Irpef a regime, cioè nel 2015, in media di 226 per ciascun contribuente. Ovvero un rialzo dell’82,8%. L’ultimo decreto sul federalismo dà allo stesso tempo margini di aumento o di diminuzione, ma è ovvio che con la fame di fondi e i tagli imposti dal governo, sarà la prima opzione quella più probabile. La vera sorpresa del nuovo meccanismo che si va profilando è che si creerà un fisco regionale a due fasce. Da una parte ci saranno i lavoratori dipendenti e pensionati che guadagnano fino a 28 mila euro lordi all’anno: questa categoria sarà parzialmente protetta dai possibili aumenti e le Regioni dovranno contenerli entro lo 0,5 per cento. Tutti gli altri, invece – sia lavoratori dipendenti sia autonomi – potranno subire – se le Regioni lo riterranno – aumenti fino al 2,1 per cento (che insieme allo 0,9 per cento base, fa il 3 per cento) nell’anno 2015.