Carfagna e Cosentino ai ferri corti!
NAPOLI – Ci va giù dura Mara Carfagna, ministro per le pari opportunità, nei riguardi di Nicola Cosentino, coordiantore campano del PDL: tra loro c’è assoluta incompatibilità. Il Corriere del Mezzogiorno pubblica l’intervista alla Carfagna e si conferma ormai che, al centro come sui territori, è guerra aperta in quello che è stato il PDL e che il Premier, Silvio Berlusconi, sta assistendo all’implosione di un partito-non partito proprio nel momento più delicato della sua esperienza di governo. Pubblichiamo l’intervista di Simona Brandolini.
Carfagna: «I miei 58mila voti tutti incompatibili con Cosentino»
Che non corresse buon sangue tra la ministra Mara Carfagna e il coordinatore del Pdl campano, Nicola Cosentino, è risaputo. Ma la giovane delfina berlusconiana, soprattutto in campagna elettorale, aveva utilizzato sempre il fioretto. Beh, questa volta, e alla vigilia delle comunali, sceglie gli strali. Intervistata da Antonello Piroso, l’argomento cade sui guai giudiziari dell’ex sottosegretario. La ministra perentoria: «I miei 58 mila voti sono tutti incompatibili con Nicola Cosentino». E se li avesse presi Cosentino tutti quei voti, cosa si sarebbe detto? è il commento del giornalista. «Per me i camorristi devono essere sbattuti in galera e marcire lì dal primo all’ultimo giorno. La mia posizione è chiara perché so quanto male il fenomeno camorra faccia alla mia regione. Per quanto riguarda Cosentino posso tranquillamente dire che anche per lui vale la presunzione di innocenza, ma i miei voti sono tutti incompatibili con Nicola Cosentino». Se un addetto ai lavori provasse a decrittare questa frase lo farebbe nel modo più semplice: finché c’è Cosentino a Napoli, la ministra si terrà stretta la poltrona romana. Sottotitolo: o Berlusconi mette mano al partito in Campania oppure di aiutare la città di Napoli non se ne parla proprio. La Carfagna ha imparato bene una regola della politica, quella per cui nei partiti ci si pesa. E non potendolo fare con l’attuale legge elettorale nazionale che nomina, ma non elegge i parlamentari, ecco la mossa, rischiosa, delle regionali. Delle 58 mila preferenze ottenute, «nonostante un partito ostile» precisa, la Carfagna ha fatto il pieno di voti soprattutto a Napoli città. Circa 26 mila, più del doppio di quelli presi da Silvio Berlusconi capolista alle ultime comunali che arrivò a quota 10 mila. Una posizione da cui può iniziare a dettare qualche regola e a mettere qualche paletto. Questione morale, esiste nel Pdl? «Condivido l’analisi del ministro Tremonti («L’albero e il frutteto sono sani. Le mele marce? Sono solo una cassetta», queste le parole del ministro dell’Economia ndr), sono casi isolati all’interno di un partito partecipato da persone perbene e pulite— dice la ministra —. Si farebbe un torto ai tanti consiglieri e parlamentari perbene che non sono sfiorati da alcun tipo di indagine. Non spetta a me giudicare, vale per tutti il principio di presunzione d’innocenza. Ma in politica vale anche un’altra regola: ci sono condizioni che impongono atti di responsabilità, un passo indietro è un gesto che aiuterebbe a dissipare i dubbi». Rivendica l’amicizia e la stima nei confronti di Italo Bocchino «anche se ora abbiamo preso strade diverse sul piano politico». E ironizza sul suo passato televisivo e sui calendari «il dramma è che non mi chiedono più di fare certe foto del genere, l’età avanza». La Carfagna ironizza, Nicola Cosentino un po’ meno: «Ha ragione quando dice che con me è incompatibile. È talmente evidente che è più compatibile con Bocchino». Insomma è scontro aperto tra i due all’interno del partito. Intanto sul fronte delle candidature e dell’investitura cosentiniana: «Vorrei Fulvio Martusciello candidato sindaco di Napoli», si esprime anche il governatore Stefano Caldoro. «Un nome di qualità, un ottimo capogruppo in Regione ed è un uomo radicato sul territorio » . « Abbiamo un’abbondanza di nomi ed è un dato positivo — ha aggiunto — se ricordiamo che il candidato di centrodestra non si trovava o si trovava all’ultimo minuto. Oggi la situazione è completamente diversa e siamo vicini alla vittoria». Ma ribadisce un no secco alle primarie: «Le candidature vanno discusse con gli alleati e credo che debba esserci un tavolo complessivo». Mentre il senatore Pdl, Gaetano Quagliariello smorza gli entusiasmi di Clemente Mastella: «Il Pdl a Napoli non lo sosterrà, ci sarà un altro candidato per il centrodestra: i candidati, quelli veri, escono sempre alla fine». Vale per tutti.