Rivellini: “a Napoli una nuova classe dirigente”
NAPOLI – L’europarlamentare Enzo Rivellini, Coordinatore di Generazione Italia Campania, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Le dieci priorità che vengono evidenziate dai napoletani attraverso i forum dei media dedicati lettori sono tutte molto importanti e di estrema attualità. Ritengo in particolare che siano tre gli elementi caratterizzanti per offrire un buon biglietto da visita della città: i tassisti, i vigili urbani, sicurezza e pulizia. È soprattutto qui, infatti, che si misura la capacità di accoglienza di una città e per affrontare i problemi di Napoli credo che occorra recuperare il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere napoletani. Per fare tutto ciò è anche necessario che tanto i cittadini quanto i lavoratori, a cominciare ad esempio dai dipendenti comunali, sentano che il proprio destino è legato indissolubilmente a quello della propria metropoli. Noto sempre viaggiando all’estero che a differenza dei napoletani, che sono estremamente puliti nelle proprie abitazioni e nei propri spazi privati, nelle altre città si ha sempre molta cura di quanto accade soprattutto negli spazi pubblici. I napoletani devono iniziare a preoccuparsi e farsi carico anche di quanto accade al di fuori delle proprie case e dei propri spazi privati. Devono iniziare a voler bene anche alle aree pubbliche. Da qui si misura il senso civico e il rispetto dei propri doveri. Più in generale, oggi, Napoli ha bisogno di una nuova classe dirigente e non mi riferisco solo ai politici ma anche, ad esempio, agli imprenditori: questa nuova classe dirigente deve farsi carico tanto delle grandi questioni quanto di quelle particolari. Quando le cose non funzionano non possiamo prendercela con chi come la Lega difende la propria identità ed il proprio territorio, ma con la nostra classe dirigente che è incapace di difendere la nostra Comunità. Per questo motivo come Generazione Italia lanceremo una massiccia campagna di comunicazione per dimostrare che oggi la priorità è l’incapacità da parte dei governi di ogni colore di difendere la Campania ed il Mezzogiorno. Basta guardare, solo per fare un esempio, ai fondi per la sanità destinati alle Regioni, che penalizzano realtà come la nostra perché le risorse vengono stanziate non in base al dato demografico ma in virtù del tasso di anzianità dei cittadini, per avere chiaro il quadro di una Campania e di un Sud dove manca una classe dirigente capace di battere i pugni sul tavolo per far valere i propri diritti».