Rivellini, il piano ospedaliero è “lacrime e sangue”

NAPOLI – L’europarlamentare del Pdl-Ppe Enzo Rivellini ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Mi giungono notizie che stanotte ci sono state ulteriori modifiche ad un piano ospedaliero già annunciato come “lacrime e sangue” e che oggi viene firmato da Caldoro per poi essere discusso ed eventualmente approvato il 21 luglio presso i Ministeri competenti (economia e sanità). Nell’ipotesi di un’approvazione da parte del governo centrale c’è la speranza di un’anticipazione alla Campania dal governo di circa 250 milioni di euro che servono, naturalmente, non per un miglioramento dell’assistenza, ma come “tappabuchi” delle tante deficienze lasciate dal centrosinistra. In particolare, il piano prevede, dalle notizie sommarie di queste ore, la riduzione di altri 200 posti letto circa al Cardarelli, di un centinaio di posti letto circa al Policlinico Federico II, l’accorpamento delle strutture del Monaldi, Cotugno, del Policlinico SUN e del CTO in una sorta di azienda speciale dove università e ospedali si riuniscono in un’unica direzione per l’assistenza. Inoltre si prevede il futuro ridimensionamento ed accorpamento presso il costruendo Ospedale del Mare  delle strutture dell’Ascalesi, del Loreto Mare,degli Incurabili, ecc.Ulteriori sacrifici poi vengono previsti per le strutture sanitarie delle altre province come a Salerno dove c’è l’accorpamento ed il ridimensionamento delle strutture di Roccadaspide, Eboli, Battipaglia ed Oliveto Citra, ecc. (nella zona manca peraltro anche una struttura sanitaria privata). Non riesco a comprendere in questo quadro come si possa procedere ai sensi della legge 517 che disciplina i rapporti Università-Regione nel campo dell’assistenza (che tra l’altro prevede 3 posti letto per ogni studente assegnato all’ateneo) e considero lo sforzo del Sub Commissario Zuccatelli positivo  qualora si riuscirà ad ottenere l’anticipazione di 250 milioni di euro. Inoltre, va tenuto presente che tale piano varato oggi in emergenza per le note difficoltà potrebbe essere modificato ed in qualche modo rivoluzionato nei prossimi tempi.  Ricordo che in Lombardia dal ’97 ad oggi sono stati modificati ben 15 piani ospedalieri per adeguarli alla continua evoluzione della sanità,  mentre in Campania dal ’97 ad oggi ci sono state solo due modifiche. Chiedo quindi al dottor Zuccatelli, che ai sensi di legge è l’unico autorizzato ad occuparsi di sanità, di mettere mano, dopo aver incassato le anticipazioni dal governo, ai cambiamenti partendo dalla nuova rete dell’emergenza e da un nuovo rapporto con la medicina del territorio che anche in collaborazione con le aziende ospedaliere possa fungere da filtro nei confronti degli ospedali. Inoltre lo invito ad analizzare la sanità con dati diversi e più precisi di quelli da lui ricevuti fino ad oggi. Infine a coloro che temono il blocco delle attività assistenziali per questo piano ospedaliero vorrei sottolineare che il pericolo non è tanto questo piano in sé, che avrà una lunga gestazione prima della sua definitiva applicazione (ad esempio: la chiusura degli ospedali del centro di Napoli avverrà con l’apertura dell’ospedale del Mare che oggettivamente ad oggi  è ancora una chimera), ma le continue sottrazioni di risorse umane ed economiche alle strutture sanitarie regionali che tra poco saranno costrette alla chiusura ma per la mancanza delle condizioni minime necessarie a fare assistenza. Per questo Zuccatelli si impegni ad eliminare sprechi come quelli della Soresa che tra l’altro non ancora ha attenzionato i tanti appalti nella nostra sanità che da anni vengono rinnovati in regime di prorogatio senza che si faccia un’adeguata gara pubblica che possa garantire risparmi e qualità».  

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